In una stanza completamente nera, un flusso circolare di immagini a partire da foto d’archivio, ripercorre, come in un film della memoria, i drammatici 144 giorni di permanenza e stazionamento del fronte bellico sul fiume Senio durante la Seconda Guerra Mondiale, fino alla liberazione avvenuta il 10 aprile del 1945. Cotignola è ridotta ad un cumulo di macerie, un paese “blasted of the map”, un paese seduto sulla bocca di un vulcano.
Il racconto di Frame si articola quasi in paragrafi, capitoli che sfumano in dissolvenza l’uno nell’altro e in cui affiorano ed emergono, di volta in volta, come fantasmi, sogni o ricordi, i volti di Zanzi e Varoli, quelli dei bambini, l’effetto dei pesanti bombardamenti e la distruzione avvenuta, e la rinascita e l’impegno di donne e uomini giusti in favore dei perseguitati. Il flusso di immagini è accompagnato e amplificato nelle sue suggestioni da un tappeto sonoro nel quale l’artista ha elaborato registrazioni di passi sull’erba e del rumore del vento effettuate sugli argini del fiume Senio.
Frame è una narrazione corale e intima al tempo stesso, memoria collettiva e personale che fa quasi pensare ad una commovente raffigurazione interna del cervello.